Bath Royal Crescent
Il Royal Crescent, famosissimo per il suo profilo curvilineo, è un capolavoro dell'architettura georgiana ed è il vanto di Bath.
Beh, se siete appassionati della serie Downton Abbey, se vi interessa il mondo vittoriano e se siete innamorati di Bath non potete rinunciare a una visita al Royal Crescent n.1 al cui interno è stata ricostruita, fin nei minimi dettagli, una dimora del 1700. Gli interni sono tutti originali con mobili Chippendale, Sheraton e Hepplewhite.
Per chi non lo sapesse il Royal Crescent è un maestoso complesso residenziale. Sembra un unico palazzo ma in realtà sono 30 abitazioni distinte.
Una di queste, quella che si trova al numero 1, è stata trasformata in museo dove è stata riprodotta una casa del 1700. Il nome del museo è appunto Number One, in rete lo troverete anche come No1 Royal Crescent.
Il Royal Crescent è un complesso semielissoidale, affascinante come la vicina piazza chiamata The Circus, in cui gli edifici che vi si affacciano formano un cerchio perfetto.
La facciata del Royal Crescent si estende per 200 metri, con un susseguirsi di 114 colonne ioniche che dal primo piano arrivano fino alla balaustra.
A ovest c'è un secondo crescent, meno spettacolare, che è stato costruito per proteggere il primo dal vento.
Davanti al Royal Crescent si estende fino al centro della città di Bath un immenso prato erboso. E' uno scenario urbano di grande impatto.
Il museo al numero uno del Royal Crescent è davvero imperdibile. Se vi fermate poche ore a Bath, preferitelo rispetto alla visita delle terme romane.
Biglietti e orari Royal Crescent
Il museo è aperto tutti i giorni.
Il costo del biglietto d'ingresso è di £ 9 per gli adulti (circa 13 €) e £ 4 per i bambini (circa 6 €).
Vi verranno fornite spiegazioni dettagliate anche in italiano. .
Alcune curiosità:
Spezie e cuneo di zucchero. Con quelle due pinze sulla
sinistra, veniva rotto lo zucchero per formare delle zollette.
Queste è la cucina con annessa sala da pranzo della servitù. La cosa più
curiosa è la ruota con il cane che veniva DAVVERO usato come energia
per far girare l'arrosto. Era un modo efficace ma crudele di usare i
cani in un periodo in cui il benessere degli animali non era tenuto in
considerazione.
Da notare anche i piatti e i bicchieri di peltro (unico vasellame usato dalla servitù) che contrastano con i pregiati servizi dei piani superiori.
Lungo la stanza erano appesi diversi ( e in quietanti) moniti per rammentare ai domestici di rimanere al loro posto. Uno lo si può leggere anche sopra il focolare. "Waste not. Want not" che lo possiamo tradurre con un "Non sprecare nulla (abbi cura delle roba dei padroni). E non desiderare nulla. (Non anelare nemmeno a possedere ciò che hanno loro)".
Questa, qui sopra, era la cucina dove venivano cucinati i pasti per i padroni di casa. La cucina per la servitù e quella per i padroni erano adiacenti ma separate. C'erano molti topi nelle cucine ai quei tempi: nel museo potrete vedere le diverse tipologie di trappole. A tal proposito il cibo veniva appeso a dei ganci all'interno degli armadi per evitare che i topi lo contaminassero.
Questo era il salottino della governante, il resto della servitù vi entrava molto raramente. Avete presente il salottino di Ms. Hughes a Downton Abbey? Ecco uguale! (Vi ricordare che vi abbiamo parlato della nostra visita a Downton Abbey?)
La governante era una donna in età avanzata che coordinava gli altri domestici. Prestare servizio presso una famiglia, di fatto, imponeva una rinuncia a una propria vita privata. Dopo una vita di leale dedizione (e devozione) a una famiglia una donna poteva diventare governante avendo così il controllo della dispensa (situata in una stanza adiacente) e il diritto a un salottino privato dove tenere i conti di casa (scrittoio sulla sinistra) e disporre di un po' di privacy per bere il tè senza stare nella sala comune.
Per inciso il té, che era costoso, veniva conservato ai piani alti dalla padrona di casa. Se la governante voleva berlo se lo comprava da sè.
Una piacevole lettura per scoprire come vivevano i domestici è: Ai piani bassi di Margaret Powell.
Salendo ai piani alti, appena oltre la portata delle dita fuligginose della servitù, troviamo gli appartamenti dei proprietari.
Questa è la sala da pranzo. Rappresentava lo status del padrone di casa. Per far conoscere la propria genealogia alle pareti erano appesi ritratti di famiglia. E a dimostrazione del proprio benessere economico veniva esposta l'argenteria e costosi servizi di porcellana.
Il particolare più curioso di questa stanza è il paravento in pelle sotto la prima finestra. Serviva a coprire gli uomini mentre facevano i loro bisogni. Durante le cene, infatti, nessuno si allontanava dalla stanza e gli ospiti facevano tranquillamente pipì a due passi dagli altri commensali.
Anche lo "studio del gentiluomo" è una caratteristica peculiare delle case georgiane.
Nel XVIII sec. un gentiluomo doveva essere colto, amante delle esplorazioni e delle scoperte. Uno status symbol di allora era il cabinet de curiosités dove venivano collezionate le cose più disparate: teschi di animali, conchiglie, uova di struzzo, zanne, etc. Immancabile era anche il mappamondo, poco importava se uno non sapeva nemmeno indicare sul globo il punto in cui si trovava; averlo in casa era espressione che il padrone di casa aveva una mente aperta che si espandeva verso nuovi orizzonti.
Se vi piacciono le case di città come questa guardate anche le case museo ad Amsterdam.
Oppure se volete vedere dove vivevano (e vivono) i veri ricchi, Guardate le case di campagna ad esempio: Wilton House o Downton Abbey
Oppure vi incuriosiscono le case sull'acqua?
O le abitazioni delle beghine, le prime femministe della storia?
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Per ulteriori informazioni sulla magnifica città di Bath visitate invece il sito dell'ufficio informazioni turistiche di Bath
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