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Gita nella provincia di Torino: alla scoperta di Ivrea, Pinerolo e Moncalieri

Ah, la provincia italiana! Pittoresca e romantica, quieta e segretamente rocambolesca, sospesa tra un passato di tradizioni semplici e un presente in grado di trasformarle in risorsa per lo sviluppo turistico ed economico.
(via rete.comuni-italiani.it)
Cantata da Guccini, Samuele Bersani, Ligabue, raccontata da scrittori, poeti e registi, la provincia è la vera essenza dell’italianità, il luogo dove recarsi se si cerca accoglienza, genuinità e divertimento. Diciamolo, l’Italia senza provincia sarebbe come un gelato senza cono: la cialda non sarà la cosa per cui lo prendi, ma con essa il gelato è più completo.
Se è vero quindi che nelle città il turista trova concentrati in un unico posto storia, arte ed eventi culturali e di intrattenimento, dalle mostre ai locali alla moda o alternativi, la provincia offre la possibilità di un tour in un mondo distaccato e rilassante, divertente e interessante.
Noi abbiamo lasciato Torino per una gita alla scoperta di tre bellissime città: Ivrea, Pinerolo e Moncalieri.


Ivrea

Cittadina celebre per il Carnevale, istituito nel lontano 1808 e oggi forse principale momento di interesse turistico della città, quando una folla esultante accorre per partecipare alla famosissima Battaglia delle Arance. Un piccolo consiglio: se visitate Ivrea durante il carnevale non dimenticate di indossare il berretto rosso durante la Battaglia, così da evitare di essere bersagliati. Perché le arance fanno bene, ma a beccarle in faccia fanno anche tanto male.
(via it.wikipedia.org)
A Ivrea si possono visitare la Cattedrale, il Palazzo Vescovile e il castello, che Carducci chiamava il Castello dalle Rosse torri. La città è vivace, complice anche la nutrita presenza di ragazzi. Ivrea è infatti sede distaccata per alcune facoltà dell’Università di Torino ed è indicata per chi cerca una buona scuola d’inglese a Torino e provincia. Mentre siete a zonzo per Piazza Nazionale, non perdete l'occasione di fare una capatina alla Pasticceria Balla, che a quanto si dice è l’unica a conoscere la ricetta della Torta 900, con pan di spagna e crema al cioccolato.

Pinerolo

E dalle maschere del carnevale di Ivrea passiamo alla Maschera di Ferro di Pinerolo. E intendo proprio quella leggendaria che oscurava il volto di un personaggio tuttora sconosciuto e che verso la metà del ‘600 fu condotto in catene proprio qui, nella prigione della cittadella di Pinerolo! Ancora oggi, ogni anno la città organizza una manifestazione per commemorare lo storico evento.
(via it.wikipedia.org)
Tradizionalmente legata alla cavalleria da quando, nel 1849, divenne sede della Scuola Militare di Equitazione, era meta obbligata per tutti i cavalieri che volevano imparare il cosiddetto “sistema naturale”, un’innovativa tecnica di equitazione proprio in detta scuola perfezionata. Per questo, e non per la particolare galanteria dei suoi abitanti (che pure sono cortesi) Pinerolo è conosciuta come “Città della Cavalleria”.
È una città con un suo peculiare fascino, magari non dirompente, ma da scoprire e assaporare aggirandosi per le sue vie.

Moncalieri

Continuiamo il nostro piccolo viaggio nella storia. Ve l’ho detto che la provincia italiana nasconde delle sorprese, no? Dopo la Maschera di Ferro a Pinerolo, è il momento di ricordare il Proclama di Moncalieri, ovvero quando le parole possono modificare il corso della storia.
(via www.comuni-italiani.it)
Dopo la pace di Milano, siglata con gli austriaci, re Vittorio Emanuele si ritrovò messo all’angolo dalla maggioranza parlamentare, che ventilava la possibilità di effettuare un colpo di stato e annullare la Costituzione. Sciolte le camere, il 20 novembre del 1849 Vittorio Emanuele pronunciò proprio a Moncalieri un appello per esortare gli elettori del Regno di Sardegna a votare per una maggioranza favorevole alla pace con l’Austria e alla Costituzione. Il discorso, scritto da Massimo D’Azeglio e passato alla Storia come Proclama di Moncalieri, smosse le coscienze dei sudditi come non aveva saputo fare il precedente Proclama della convalescenza (il famoso discorso sul “male minore”), e così in Parlamento si insediò una maggioranza favorevole al re.

A Moncalieri è possibile visitare il castello Reale, il castello Della Rotta e quello di Castelvecchio. Ma non tutto è storia e passato, qui sorgono anche il museo dell’informatica e quello dei fischietti. Degno di nota anche l’Osservatorio storico meteorologico, dove all’interno di una torretta potrete scoprire gli strumenti utilizzati in passato per osservare le condizioni meteorologiche.



Articolo scritto in collaborazione con Wall Street English, che propone corsi per studenti, aziende, ragazzi e corsi di preparazione a test quali IELTS, TOEFL, TOEIC e Pearson Test of English Academy.

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