Come già detto in questo post sul beghinaggio di Amsterdam, le beghine erano un ordine cattolico di donne nubili o vedove (in seguito alla morte degli uomini nelle crociate) che si unirono per sostenersi a vicenda facendo voto di obbedienza e castità ma rifiutandosi di vivere in povertà, guadagnandosi da vivere lavorando.
Anche se talvolta il termine beghina viene usato in senso dispregiativo, a mio avviso si possono considerare come femministe ante litteram. Questo perché per prime decisero di vivere senza gli uomini, di lavorare e mantenersi col proprio lavoro, trovandosi addirittura a scontrarsi con la corporazione dei follatori (La follatura è un lavoro che consiste nell'infeltrire i tessuti di lana per renderli impermeabili: lo stesso processo che si usa per produrre il loden). Queste donne, quindi, andarono contro le regole medievali e per la prima volta si ribellarono a un sistema che voleva che le professioni potessero essere esercitate soltanto da membri di una corporazione a cui potevano affiliarsi soltanto individui di sesso maschile.
Le beghine non se la passavano affatto male. Vi mostro la casa (ora trasformata in museo) dove viveva una sola beghina.
L’intera foto comprende il lato della singola abitazione
Nel mezzo, dietro il muro basso, c’è questo chiostro
Nella prima struttura sulla sinistra c’è la cucina
Con la sala da pranzo
Nella struttura a sinistra c’è la camera
La visita è molto suggestiva, sembra di calarsi in un altro tempo, ci sono ancora delle religiose (una s'intravede anche nella seconda foto) che vivono all'interno. Si respira un'atmosfera di pace e viene voglia di fermarsi.
Un suggerimento di lettura fumettoso per calarsi meglio nell'atmosfera gotica che regna sotto questi alti pioppi: senza dubbio l'albo di Dampyr "Tre vecchie signore" edito da Bonelli.
Nessun commento:
Posta un commento